In notturna si svolge la manifestazione più suggestiva che coinvolge tutta la città. Un maestoso corteo formato da oltre 1500 figuranti, che indossano fedeli riproduzioni di abiti della seconda metà del Quattrocento, partendo dalla Porta degli Angeli, percorreranno Corso Ercole I d’Este per entrare infine nel Castello Estense.
Il nostro corteo rievoca l’ultimo ventennio del XV secolo. Abbiamo scelto questo periodo perché all’epoca il nostro Patrono, Sigismondo d’Este, era ancora (fino al 1488) il Capitano delle Forze Armate del ducato d’Este. Sigismondo era il fratello minore di Ercole I, secondo duca di Ferrara e fratello di Borso. Egli era un uomo di grande fiducia per Ercole al punto che quando quest’ultimo si assentava da Ferrara, Sigismondo assumeva l’incarico di governare il ducato. Il celebre Palazzo dei Diamanti, uno degli edifici rinascimentali più famosi del mondo, fu progettato da Biagio Rossetti proprio per conto di Sigismondo.
Il corteo è molto variegato e composto da innumerevoli figure: è annunciato dai musici a loro volta seguiti dal vessillifero porta insegna e da uomini armati. Gli uomini armati sono i più fedeli servitori in battaglia di Sigismondo.
Spiccano per la loro bellezza la Patrona Pizzoccara, le sue damigelle di corte e le sue ballerine che allietano le sue giornate con delle danze accompagnate da musicisti d’epoca. Nel suo seguito vi sono anche buffoni di corte che oltre a divertirla sono anche suoi fedeli consiglieri e confidenti.
A seguire rappresentiamo anche le famiglie del nostro territorio, prima fra tutte quella di Francesco da Castello, archiatra (medico) personale del duca Ercole I d’Este nonché suo grande amico e consigliere. Egli era un “homo novo”, una figura nuova della fine del 1400, emblema dell’avvenuta scalata sociale di uomini di origini non nobili. Gli altri nuclei familiari rappresentano conti, consiglieri e cancellieri del duca Ercole che avevano le loro dimore proprio nel nostro territorio.
Il nostro corteo si arricchisce con monaci, figure rappresentative di uno spaccato della Ferrara rinascimentale. Tali figure sono dell’ordine monastico dei domenicani e hanno, durante la sfilata, un tipico atteggiamento di preghiera; lanciano inoltre benedizioni alla popolazione. Gli stessi Sigismondo ed Ercole erano molto credenti: in occasione del giovedì santo servivano il pasto e lavavano i piedi dei commensali. Abbiamo quindi rievocato queste abitudini caritatevoli introducendo in corteo figure che, per conto di Sigismondo, distribuiscono doni al pubblico.
Infine non manca la presenza dei bambini: essi rappresentano i bambini della corte di Sigismondo accompagnati da balie e tutrici che sfilano portando con se nastri di una tipica giostra medievale.
Posizionata lungo Corso Ercole I d’Este vi è una giuria di studiosi e professori la quale sulla base di criteri storici assegna il premio “Nino Franco Visentini” alla Contrada che ha proposto il miglior corteo. Il premio è dedicato a colui che negli anni Sessanta ha ridato vita al nostro movimento del Palio, una festa che per secoli aveva rallegrato popolo e nobiltà.