Dalle pagine de “Il Resto del Carlino” del 1 giugno 2009, articolo di Stefano Lolli.
«San Benedetto, un Palio da Incantos
Un giorno di… Incantos per San Benedetto. Il rione biancoazzurro issa il Palio di San Giorgio grazie al “poker” del fantino Mario Canu. L’esperto Clemente, ingaggiato sabato dopo il serio infortunio di Luca “Dè” Minisini, ha dimostrato di essere il più forte in piazza Ariostea.
“Ho calcolato tutto, metro per metro”, dice subito d0po il traguardo. Metro per metro, è stata battaglia con Claudio “Batticuore” Bandini di San Giorgio, che in groppa a Grein è scattato in pole position, ha retto il comando della gara per tutti i quattro giri ed è parso poter chiudere i conti con il lotto dei campioni. Ma sul rettilineo opposto al traguardo, Incantos ha messo il turbo ed in curva Canu ha lavorato di fisico e di mestiere; determinato e impavido ha stretto un po’ Bandini allo steccato – suscitando qualche comprensibile protesta di San Giorgio – ed è riuscito a conquistare la testa. Proprio un attimo prima che il mortaretto decretasse chiusa la sfida.
Era arrivato a Ferrara solo sabato, Mario Canu. Ma con un pensiero solo in testa: vincere. Quindici giorni fa era stato smontato dal Borgo San Luca che gli ha preferito il giovane Gianluca Mureddu, protagonista nei primi due giri della corsa ma poi sovrastato da Clemente oltre che dal delusissimo Bandini. Canu invece è riuscito a centrare uno straordinario “poker”, e con una curiosità per gli amanti della cabala: il fantino laziale (nell’orbita del Montone di Siena) vince infatti ogni quattro anni.
Nel 1997 e nel 2001 si era imposto per il Borgo San Giacomo, nel 2005 aveva regalato il trionfo a San Benedetto, contrada con cui ha stretto un legame fortissimo. “Dopo il brutto infortunio di Minisini, sapevamo che Mario non sarebbe stato un sostituto – dice il capocontrada Lorenzo Linoso-; conosceva bene Incantos, con cui ha corso e si è allenato spesso. Questa è la sua pista e San Benedetto è la sua casa”. Morale: il Diamante brilla, e della gioia più bellaz. Come brillano gli occhi del guerriero di tante battaglie (protagonista in piazza Ariostea anche di scontri rusticani che gli erano costati una squalifica): “Questa vittoria è per il mio secondo bambino, che nasce fra venti giorni”, sorride Canu prima di essere inghiottito da un’onda biancoazzurra.
Tra i canapi, al momento della partenza, ha evitato ogni problema. La chiamato del mossiere Daniele Masala ha visto il favorito Alessio Migheli di San Paolo costretto alla rincorsa con il suo Igor de Mores; il bianconero (che vantava alcuni alleati in campo tra cui Santo Spirito) non è riuscito però a sfruttare lo slancio di avvio. Buono lo spunto di Grein, eccellente anche quello di Intiveddau (San Luca) e Incantos. Per gli altri a quel punto è iniziato un palio da turisti. Gli occhi degli ottomila spettatori erano tutti puntati sul duello tra i primi due, tre fantini. E nel finale proprio, sulla rimonta fisica di Mario Canu.
Esulta San Benedetto che grazie al trionfo della putta Giorgia Mancin è il dominatore della giornata, esultano San Giovanni e finalmente anche Santa Maria in Vado per le vittorie nei putti e nelle asine.»