Dalle pagine de “La Nuova Ferrara” del 29 maggio 1995.
«San Benedetto vince il Palio – Alla contrada biancoazzurra è andato per la prima volta l’ambito stendardo di San Giorgio della corsa dei cavalli
Splende il Diamante in questa edizione del Palio. La contrada di San Benedetto si è aggiudicata ieri in Piazza Ariostea la vittoria nella corsa dei cavalli grazie a uno sprint finale del ventiseienne fantino Franco Casu detto Spirito (originario di Oristano), sul suo berbero Garbata. Una vittoria sofferta e incerta fino all’ultimo giro, ma alla fine è stato un tripudio biancoazzurro, con i contradaioli in lacrime e Spirito portato in trionfo.
Sofferta anche perché l’andamento della corsa è stato quantomeno singolare, influenzata da numerose cadute e infortuni a fantini e cavalli che hanno innescato anche qualche polemica. Ma per il Rione di San Benedetto è stata comunque festa grande, anche perché la contrada del Diamante non aveva mai vinto il Palio di San Giorgio.
La gara ha preso il via alle 19:25, dopo due false partenze causate dal nervosismo dei cavalli fra i canapi, che hanno messo a dura prova l’ottimo mossiere Giuseppe Bicocchi. La contrada alla mossa, quella ad entrare per ultima fra i canapi, è stata quella di San Giorgio, che tuttavia non ha saputo sfruttare al meglio questo pur piccolo vantaggio. In testa alla corsa si è portato subito Claudio Bandini su Scott Bay, il fantino che gareggiava per San Giacomo (dato per favorito), tallonato da San Benedetto e San Giorgio ed anche da Santo Spirito. Poi al secondo giro sono iniziate le cadute. La prima ha coinvolto quattro cavalli e rispettivi fantini, che hanno divelto la recinzione metallica flessibile posta all’interno della pista; la seconda caduta si è registrata al terzo giro quando Gloria Rustica, il cavallo di San Giorgio montato da Federico Corbini detto Pistillo, è rovinato al suolo proprio per aver agganciato la ringhiera metallica riportando un taglio profondo che ha fatto temere per il destino dell’animale. Anche due fantini, Luigi Vignoli di San Giovanni e Alberto Riccieri di San Paolo, sono rimasti stesi a terra per qualche minuto per le piccole contusioni e abrasioni riportate nelle cadute, ma dopo i soccorsi si sono rialzati fra il sollievo generale. A quel punto per San Benedetto la pista era spianata. Sei cavalli su otto senza fantino, con solo Mario Canu di San Luca ancora in sella, ma non era in grado di impensierire Franco Casu, e per quest’ultimo si è trattato solo di tagliare il traguardo.»