Dalle pagine de “La Nuova Ferrara” del 18 giugno 2012, articolo di Mauro Aloni.
«Trionfa Sambe. Chessa-Bonantonio senza rivali, dopo risse e infortuni
Non si può certo dire che in questa edizione del Palio non siano mancate le emozioni. Dalle mezze scazzottate fra fantini ai canapi prima della partenza, al calcio di un cavallo che ha procurato un lieve infortunio al fantino di San Giorgio Alessandro Chiti, fino alla paurosa caduta di altri due fantini alla curva della mossa, con altrettanti infortuni fortunatamente non gravi. Ha vinto il cavallo più forte degli otto in pista, come pronosticato dalla Nuova, cioè il fortissimo Bonantonio da Clodia di San Benedetto, portato al traguardo dalla contrada del Diamante da un Andrea Chessa, detto Nappa II, in gran forma. E per il rione biancoazzurro è stata festa e gioia incontenibile, proseguita in serata anche nella sede di contrada.
Snervante ieri l’attesa della partenza della corsa a causa della necessità di smuovere il più possibile il terreno di gara, reso particolarmente duro dal caldo della giornata. Oltre un’ora di lavoro da parte degli addetti, poi, finalmente, fantini e cavalli sono entrati nella pista e il mossiere Massimiliano Narduzzi ha preso il suo posto. La posizione di rincorsa è toccata da sorteggio a Virginio Zedde di San Paolo, ma prima di poter partire gli episodi “curiosi” e discutibili non sono mancati. Il nervosismo fra i canapi era palpabile dalla prima chiamata del mossiere, con i cavalli a schiacciarsi sempre più verso la corda, qualcuno di traverso e grande difficoltà a mantenere le posizioni. Narduzzi ha fatto uscire tutti e alla seconda chiamata, proprio a causa del nervosismo tra i fantini, con Andrea Coghe di San Giovanni spesso di traverso agli altri con il suo Narcisco (forse anche per l’ostruzionismo di qualche avversario), proprio Narcisco ha scalciato colpendo Chiti al piede. Una forte contusione che ha richiesto l’intervento dei sanitari e un’iniezione di antidolorifico.
Terza chiamata ai canapi. Anche Moresu di Santa Maria in Vado, alla corda, accenna a scalciare, i cavalli si schiacciano l’uno contro l’altro e le posizioni sorteggiate saltano, con Chessa che ha cercato saggiamente di starsene lontano da tutti e attendere l’entrata della rincorsa. E’ bastata una parolina di troppo ed ecco che Coghe ha dapprima tirato la maglia del fatino di San Luca, Simone Mereu, quindi se l’è presa brevemente anche con Chessa e infine sono volati dei ceffoni con Francesco Caria di San Giacomo, fra le esclamazioni del pubblico.
Narduzzi, una volta mandati fantini tutti fuori dai canapi si è recato dai litiganti avvertendoli che avrebbe comminato loro tre ammonizioni di seguito, che li avrebbe esclusi per due anni dal Palio. La minaccia ha funzionato, tanto che alla quarta chiamata finalmente i cavalli sono partiti, con una mossa un po’ rocambolesca. Chessa voleva chiaramente sfruttare la superiorità di Bonantonio da Clodia con uno scatto in movimento. Il suo cavallo si è avventato sul canapo in anticipo costringendo Narduzzi ad abbassarlo, dando per buona una partenza che molti hanno messo in discussione. In rettilineo si sono trovati appaiati San Benedetto, San Giacomo e San Luca, ma Bonantonio da Clodia ha fatto valere la sua superiorità mettendosi davanti a tutti già alla prima curva, con Chessa a gestire fino alla fine. Purtroppo al terzo giro, nella curva della mossa, Simone Mereu è scivolato dal cavallo ritrovandosi a terra. Una volta in piedi è riuscito a scansare un paio di cavalli in corsa, ma Zedde con Melantò de Aighenta lo ha preso in pieno petto cadendo a sua volta. Entrambi sono dovuti ricorrere alle cure mediche, in particolare Mereu per il quale si è temuto parecchio, ma nessuno dei due fortunatamente ha riportato conseguenze gravi. San Benedetto intanto era in trionfo.»